EQUINOSOPHY

LA MIA FILOSOFIA …

L’interazione con il cavallo ha segnato in modo decisivo la storia dell’evoluzione umana.

Il legame tra uomo e cavallo è molto più forte di quanto potrebbe sembrare: siamo evoluti insieme, l’uomo ha forgiato e plasmato – con la selezione domestica – il cavallo, rendendolo più forte e adatto alla convivenza con l’uomo stesso e soddisfacendo in cambio i suoi bisogni primari.

Il cavallo, da parte sua, ha consentito all’uomo di esplorare, coltivare, conquistare, combattere, competere ed anche di riscoprirsi spiritualmente, riconnettendosi con madre natura.

Confrontarci con noi stessi, attraverso la relazione con il cavallo, ci aiuta a scoprire il nostro vero io, i nostri bisogni e paure, così come i nostri talenti, consentendoci di avviare un processo di autoconsapevolezza e miglioramento costante in tutti i campi della vita: privata, professionale ed anche sportiva.

Secondo la teoria della guarigione il cibo è, oltre che nutrimento, la causa delle nostre malattie. In un continuo processo ci ammaliamo mangiando e guariamo digerendo: guarire continuamente dalla malattia è naturale e normale: la malattia (mangiare) è necessaria e la guarigione (digerire) è obbligatoria… godere di buona salute significa attivare costantemente i processi di guarigione.

ESSERE SANI SIGNIFICA GUARIRE CONTINUAMENTE !

In coerenza con questa teoria, l’esperienza rappresenta il cibo: con l’esperienza ci ammaliamo; metabolizzare l’esperienza equivale a guarire, poichè la nostra vita non è ciò che ci accade ma è ciò che noi facciamo di ogni esperienza.

La fame è presupposto della malattia, ma anche della crescita. Molti hanno “fame” di cavallo: vogliono saperne sempre di più, trascorrerci più tempo possibile insieme… poi, però, devono “digerire” tutto ciò che questo comporta. Una volta “digeriti” ed assimilati i vari principi, ci si ritrova cresciuti in atteggiamento e competenza.

Nell’Horse Life Coaching il cavallo è il “digestivo dell’esperienza”, il catalizzatore dei processi metabolici di apprendimento e cambiamento.

Siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane: non certo per l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti.  (Bernardo di Chartres – filosofo francese, XII secolo)